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Nato a Santiago del Cile il 19 agosto del 1976, Pablo Larraín è sicuramente il regista cileno della sua generazione più conosciuto a livello internazionale. L'autore è celebre soprattutto per la sua trilogia ideale sul regime Pinochet, composta da Tony Manero, Post Mortem e No - I giorni dell'arcobaleno. In questi film - ambientati rispettivamente durante, all'inizio e alla fine della dittatura militare -, il cineasta pone su quel periodo uno sguardo molto particolare e personale, ricco di testi e sottotesti, che emergono sia dalla narrazione sia dal linguaggio utilizzato. Opere nelle quali vi è una continua e costante dialettica tra storia e individuo e tra memoria e oblio, probabilmente i nuclei centrali della trilogia. Questo volume si soffermerà soprattutto sui titoli appena introdotti, senza rinunciare però a descrivere in modo generale le principali caratteristiche del "nuovissimo cinema cileno" e ad analizzare brevemente l'esordio al lungometraggio di Larraín (Fuga) e la prima stagione della serie televisiva da egli ideata e diretta Prófugos; due opere che hanno qualche collegamento con la trilogia, nonostante se ne distanzino sotto molteplici aspetti.